TikTok. TikTok ovunque.
Se ne sentiamo parlare così spesso non è di certo un caso. Basti pensare che il social, nel 2021, ha segnato un nuovo record personale, raggiungendo 1 miliardo di utenti registrati.
1 miliardo di utenti equivale a dire il 14% della popolazione mondiale.
Partendo dal presupposto che è una piattaforma “giovane”, questo è un dato impressionante. Prima di scoprire come TikTok ha cambiato il mondo dei social per sempre, un po’ di storia.
In principio era Musical.ly, anche se in pochi si ricorderanno di questo nome. Era il 2014 quando in Cina, Alex Zhu e Luyu Yang lanciarono la prima versione dell’avanguardistico social, in cui gli utenti potevano esprimere la propria creatività a ritmo di musica. Ben presto le potenzialità di Musical.ly vennero notate dall’azienda cinese ByteDance, che decise nel 2017 di acquistare il social per 750 milioni di euro. Nel 2018 Musical.ly viene inglobata a tutti gli effetti da un’altra piattaforma, prendendo il nome di TikTok.
Bene, ma la domanda che ci facciamo tutti è: perché TikTok è così tanto utilizzato?
Se hai TikTok installato sul tuo smartphone, non c’è bisogno di rispondere. Avrai già notato quanto l’app attiri la tua attenzione ogni volta che sblocchi il cellulare.
Se non sei un utente di TikTok… beh. Te lo spieghiamo noi.
TikTok, come mai nessun app prima d’ora (o perlomeno nessuna a nostra conoscenza) è stata in grado di unire due bisogni degli utenti dei social network.
Da una parte una necessità imposta dalla nostra società: essere colpiti da contenuti brevi e d’impatto, da video che in 30 secondi siano in grado di soprendere, divertire, far pensare o semplicemente intrattenere.
Dall’altra la volontà degli utenti di veder realizzata istantaneamente e con pochi sforzi la propria idea creativa. Già, perché TikTok è contemporaneamente un social per gli utenti “passivi” e un app di video editing di base per i creator.
Insomma, la caratteristica principale di TikTok che ha messo in discussione i colossi del mondo dei Social Network come Instagram, Facebook e YouTube è la prima citata: la brevità.
Già, perché i contenuti brevi sono quelli che funzionano di più su internet!
Soprattutto se viviamo una vita frenetica, fatta di attimi di relax in una giornata impegnata, con una breve pausa pranzo o uno spostamento tra scuola / lavoro e casa.
Inoltre TikTok è stata una tra le prime piattaforme a sfuttare la verticalità dello schermo del cellulare. Pensiamoci un attimo: perché creare un video o una foto che occupa metà dello schermo, quando potremmo occupare tutto il campo visivo dell’utente?
Osservando con freddezza queste caratteristiche della piattaforma cinese, ogni CEO dei social network più in voga avrà pensato: okay. Forse stiamo sbagliando qualcosa.
Ed ecco che Instagram nell’agosto del 2020 ha introdotto i reel; a settembre dello stesso anno YouTube ha lanciato gli Shorts e da qualche mese è possibile fruire dei reel anche su Facebook. Non c’è bisogno di grandi spiegazioni per queste novità: si tratta di contenuti brevi, verticali e semplici da creare. Un vero e proprio cambio radicale per i social in questione.
Il risultato? Neanche a dirlo. Instagram sta dando sempre più spazio ai Reel perché stanno diventando la vera fonte di intrattenimento della piattaforma; allo stesso modo YouTube ha creato una seziona ad hoc per gli shorts, che sono in grado di raggiungere molte più persone e in meno tempo dei classici video da 15 minuti.
Attenzione però, mettiamo in chiaro un aspetto. Non vogliamo affibbiare a Instagram e YouTube la nomea del “copione della classe”, anzi. Questi due social sono da lodare. Sono la dimostrazione che in un mondo in rapidissima evoluzione tecnologica e sociale, occorre guardarsi sempre attorno e, se necessario, essere pronti a ripensare radicalmente la propria visione delle cose.
Chi non sa farlo è perduto.