L’esport, ovvero uno dei settori più in crescita a livello mondiale negli ultimi anni, a conti fatti è riuscito a trarre il meglio anche da una situazione molto complessa come quella relativa alla pandemia da Covid-19. Mentre gli sport tradizionali, infatti, hanno dovuto interrompere completamente la propria attività con tutte le conseguenze economiche del caso, il cammino dell’esport non si è arrestato, anzi: lo “smart working” ha permesso agli organizzatori di tornei di proseguire con le competizioni, e gli stessi team, nonostante le numerose difficoltà come ad esempio quella di non poter usufruire di strutture come le gaming house per allenare i propri giocatori, hanno saputo reinventarsi e, addirittura, creare nuovi tipi di contenuti lato social.
Notando questo enorme potenziale, sia importantissime leghe sportive, come la NBA o la F1, sia i media tradizionali come Sky, hanno saputo integrare nelle proprie programmazioni le competizioni esportive, a cui nel periodo di lockdown hanno partecipato anche campioni degli sport reali di riferimento (come Charles LeClerc o Kevin Durant).
Il movimento legato all’intrattenimento esportivo, che nel mondo ha visto un’impennata di ascolti (+33% di utenti connessi su Twitch nel solo mese di marzo), ha senza alcun dubbio beneficiato da situazioni di grande difficoltà legate alla pandemia: in Brasile, ad esempio, il blasonatissimo club calcistico del Flamengo si è visto sfuggire un importante accordo di sponsorizzazione con una banca, dopo che questa il 30 giugno, invece di rinnovare l’accordo preesistente con la squadra di Rio de Janeiro, ha preferito dirottare l’investimento nell’esport, puntando su due organizzazioni esport tra le più attive in Brasile come i paiN Gaming e i Vivo Keyd.
In Italia, nei primi mesi del 2020 i numeri per gli accordi di sponsorizzazione erano saliti del 26% e, se la pandemia ha portato perdite economiche causate dalla mancata edizione di eventi dal vivo, è vero anche che si è compiuto un ulteriore step per venire incontro al pubblico tramite i social. Per la prima volta sono stati gli sport tradizionali a doversi ritagliare uno spazio, affancati a quelli elettronici: la eNazionale FIGC di PES si è laureata, a giugno, campione d’Europa, mentre la eTalBasket ha dominato la primissima competizione esport patrocinata da FIBA, la FIBA Esports Open, vincendo 8 partite su 8 nel girone europeo.
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